Etichettatura ambientale per imballaggi: che cos’è cambiato dal 1° gennaio 2023
Sul sito del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) è stato messo a disposizione il decreto n. 360 del 28 settembre 2023 che contiene le Linee Guida sull’etichettatura degli imballaggi ai sensi dell’art. 219, comma 5, del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (TUA).
Ma facciamo un po’ di chiarezza e cerchiamo di semplificare tutto questo per poterne fruire nel modo migliore.
1. A che cosa serve questa normativa?
La nuova normativa e il testo relativo alle Linee Guida sull’etichettatura degli imballaggi sono utili e necessari alle imprese per seguire la corretta procedura imposta dalla legge e, conseguentemente, dare una mano al consumatore nel prendere coscienza della gestione e del riciclo di ogni singolo imballaggio, creando le premesse per una raccolta differenziata più performante.
2. Quali sono le informazioni da inserire per una etichettatura corretta?
I settori non sono tutti uguali e hanno esigenze molto diverse l’uno dall’altro, anche per quanto riguarda imballaggio ed etichette.
Quello che li accomuna è che l’etichettatura deve mostrare le seguenti informazioni:
- di quale materiale è composto l’imballaggio
- in quale modo si deve smaltire, anche con l’inserimento di frasi come “Raccolta differenziata. Verifica le disposizioni del tuo Comune” (informazione non obbligatoria per imballaggi destinati al B2B).
Su imballaggi primari, secondari e terziari c’è quindi l’obbligo di inserire la codifica alfa-numerica che è stata approvata nella decisione 97/129/Ce.
L’etichettatura deve poi distinguersi anche in base al colore, per essere visibile e più chiara per il fruitore finale: blu per la carta, marrone per l’organico, grigio per l’indifferenziato, turchese per i metalli, giallo per la plastica, verde per il vetro.
Le informazioni possono essere anche digitalizzate, per esempio tramite QR Code esposto sull’imballo che ci collega al sito con le indicazioni complete: questo potrebbe aiutare in caso di ulteriori variazioni per velocizzare la conseguente evoluzione della normativa.
3. E gli imballaggi già prodotti?
La nuova normativa impone di non mettere in commercio imballaggi privi della nuova etichettatura ambientale, ma lascia la possibilità di smaltire tutto ciò che era già stato prodotto precedentemente fino ad esaurimento scorte, inserendo però in questo caso la data di immissione in commercio.
4. Ci sono prodotti che non rientrano nell’etichettatura ambientale?
In alcuni settori la normativa non viene applicata, come per esempio nei farmaci ad uso umano e veterinario e nei dispositivi medici e medico-diagnostici in vitro, in quanto vi è una regolamentazione di settore con condizioni specifiche.
5. E nel caso la normativa per l’etichettatura ambientale non venga rispettata?
Nel caso gli imballaggi non riportino l’etichetta ambientale come da normativa, l’articolo 261, comma 3 Dlgs 152/2006 (“Codice ambientale”) prevede una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 5.000 a 25.000 euro.
6. Conclusioni
Noi di P4U siamo sempre pronti a dare consulenza e informazione anche e soprattutto su queste tematiche, molto importanti nella gestione di un’attività, per evitare errori e leggerezze che potrebbero causare grosse perdite a livello pecuniario ad un’azienda.
La volontà di creare un sistema di riciclaggio performante, che permetta a tutti un corretto smaltimento degli imballaggi, è l’unica strada per evitare sprechi e per avvicinarci ad una gestione sostenibile di utilizzo delle risorse.
Noi di P4U crediamo che seguire questa normativa abbia anche e soprattutto un valore etico, ed è proprio la volontà di lavorare in modo etico e sostenibile che ci ha spinto ad utilizzare solo carta certificata FSC.
Per qualsiasi chiarimento o informazione al riguardo oppure per una richiesta di personalizzazione, noi di P4U siamo sempre disponibili sia telefonicamente che con il nostro servizio, attivo dal lunedì al venerdì, di consulenza e ordini via Whatsapp.
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